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- Verlag: bibitri Verlag
- Themenbereich: Philosophie und Religion
- Genre: Sachbücher / Religion & Philosophie
- Seitenzahl: 240
- Ersterscheinung: 01.09.2022
- ISBN: 9783903274020
Il Monte inondato di luce - LUSSARI
Simbolo di una religione naturale preistorica
Renata Giordano (Übersetzer)
Mito e religione naturale delle Montagne Sacre
Se si esamina la storia dell’origine della tradizione del Lussari prescindendo dal miracolo cristiano, la figura votiva ritrovata in questo luogo rivela un passato pagano della montagna sacra. Il libro ricostruisce le tracce di questa venerazione fino alla lontana preistoria e ai fenomeni naturali che l’hanno originata. Ciò è stato ottenuto facendo risalire il mito delle montagne sacre, con le loro sorgenti d’acqua donatrici di fertilità, alla patria originaria dei popoli indoeuropei e al Monte Elbrus nel Caucaso. Nelle loro migrazioni questi antichi popoli hanno realizzato le loro visioni anche nelle Alpi Giulie.
Analizzando gli antichi contesti religiosi, l’autore riesce a ricostruire il santuario naturale con la montagna centrale degli dei (Mangart) e i suoi fiumi consacrati a divinità. Ora si capisce quali poteri mitici i primi pellegrini del Lussari si auguravano da questa montagna suggestiva. Inoltre, si spiegano anche i nomi legati al dio del sole (Bel) e alla sua dea, nonché la funzione di vari siti antichi lungo la strada romana sotto il Monte Lussari:
• Belloio (il percorso fino e oltre lo spartiacque)
• Bilachinium (le due sorgenti dello spartiacque consacrate alla dea Hera/Giunone)
• Noreia (Santuario dell’identica dea norica e sede di un’antica battaglia)
• Beliag (Santuario del dio Bel, il nome celtico ora scoperto dell’antica Villach)
Se si esamina la storia dell’origine della tradizione del Lussari prescindendo dal miracolo cristiano, la figura votiva ritrovata in questo luogo rivela un passato pagano della montagna sacra. Il libro ricostruisce le tracce di questa venerazione fino alla lontana preistoria e ai fenomeni naturali che l’hanno originata. Ciò è stato ottenuto facendo risalire il mito delle montagne sacre, con le loro sorgenti d’acqua donatrici di fertilità, alla patria originaria dei popoli indoeuropei e al Monte Elbrus nel Caucaso. Nelle loro migrazioni questi antichi popoli hanno realizzato le loro visioni anche nelle Alpi Giulie.
Analizzando gli antichi contesti religiosi, l’autore riesce a ricostruire il santuario naturale con la montagna centrale degli dei (Mangart) e i suoi fiumi consacrati a divinità. Ora si capisce quali poteri mitici i primi pellegrini del Lussari si auguravano da questa montagna suggestiva. Inoltre, si spiegano anche i nomi legati al dio del sole (Bel) e alla sua dea, nonché la funzione di vari siti antichi lungo la strada romana sotto il Monte Lussari:
• Belloio (il percorso fino e oltre lo spartiacque)
• Bilachinium (le due sorgenti dello spartiacque consacrate alla dea Hera/Giunone)
• Noreia (Santuario dell’identica dea norica e sede di un’antica battaglia)
• Beliag (Santuario del dio Bel, il nome celtico ora scoperto dell’antica Villach)
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